ll Comune è una fonte infinita di informazioni. Ogni giorno l’amministrazione comunale ha a che fare con migliaia di “dati” di ogni genere, molti dei quali rilevanti per i cittadini, perché riguardano la loro quotidianità, le loro attività personali e commerciali, ecc.
Una mole così grande e diversificata di informazioni e dati è difficile da consultare per il cittadino senza avere una conoscenza perfetta dell’organizzazione della macchina comunale e di come “pensa”, come struttura i suoi contenuti e dove “fisicamente” li rende accessibili.
Ecco perché mi piace l’idea di copiare dal settore privato una figura che negli ultimi anni si è ritagliata un ruolo sempre più importante nella comunicazione: il curatore.
Un curatore – una figura che nasce nel campo della cultura – è un “dj delle informazioni” che seleziona, filtra e propone i contenuti a seconda dei contesti e delle necessità emergenti. È colui che riduce la complessità informativa (in un’epoca in cui la troppa informazione equivale a zero informazione), raccoglie le informazioni pertinenti e affini e le aggrega e mette in evidenza le informazioni più rilevanti per un determinato momento o evento, favorendone la fruizione consapevole.
Milano ha bisogno di una nuova figura, nella sua amministrazione: un “Curatore civico”, con uno staff che sappia raccogliere tutte le informazioni rilevanti, sparse per i tanti rami del sistema informativo della città e sappia aggregarle, filtrarle e proporle nei contesti giusti e con i mezzi più appropriati ai cittadini a cui interessano.
La trasparenza amministrativa è anche questo: non solo mettere a disposizione tutte le informazioni sulla città, ma garantire ai cittadini un accesso facile, immediato e puntuale ai dati che contano. Una burocrazia disponibile e al contempo complessa e incapace di qualificare le proprie informazioni è nemica del cittadino tanto quanto una palesemente ostile.
Si sa, non c’è modo migliore per nascondere un’informazione che affogarla in un mare di altri dati irrilevanti.
Dare ai milanesi un accesso intelligente, ragionato e, appunto, “curato” alle informazioni sulla città è offrire ai cittadini una libertà in più, valorizzare il loro tempo e fare i loro interessi.
Un’amministrazione amica non dice ai suoi cittadini “qui c’è l’archivio dati, arrangiatevi”, ma ogni giorno – grazie al Curatore civico – anticipa le loro necessità in base alla contingenza e seleziona le informazioni più importanti, in grado di migliorare la loro vita quotidiana.